17/05/15

Tutti, e tutto, per la Lazio.




       Questa stagione ci consegna un patrimonio ENORME, indipendentemente da come la Lega, la Federazione ed i loro maggiordomi hanno deciso che debba finire questo campionato.
Siamo all' alba di una comunione di intenti MAI rinvenuta nella nostra STORIA; si e' creata un' alchimia che non fu possibile nemmeno in quel lungo Inverno del 1974.
Essa nutre la LAZIO ed i suoi Giocatori, ma anche tutti gli altri Tesserati ed i tifosi. Siamo tutti testimoni, con modalità e partecipazione diverse, di un tempo in cui viene foraggiata una passione nuova, molto differente da quelle vissute in precedenza.
Oggi la Lazio non e' una pianta che cresce, che riceve beneficio da un trofeo vinto o da un obiettivo centrato. Quello cui stiamo assistendo quest' anno e' un periodo di EVOLUZIONE, il trait d' union fra un affetto fatto di componenti ben distinte, ed un altro AFFETTO, nuovo, dove tutte queste componenti sono state convogliate insieme, ed ora muta.
Dicevo... la differenza sta nel fatto che oggi la Lazio non e' più una pianta che cresce, ma e' effettivamente l' ultima pianta rimasta che viene accudita perché si possa diffondere di nuovo per non estinguersi e perdere per sempre.
Siamo nel momento in cui un nuovo germoglio si e' affacciato alla vita. Nuova acqua purissima sgorga dalla fonte di un fiume per nutrirla. Esiste la CONSAPEVOLEZZA che ce l' abbiamo fatta, ma al contempo permane quella voglia di accudire e di sorreggere, che si accompagna alla paura ed alla conseguente determinazione nel volerla proteggere.
Fino a questo tempo nuovo la Lazio era una spugna, essa assorbiva rilasciando lentamente tutte le negatività che chi non la comprende adora riversarle contro. Come una fisarmonica alternava picchi elevatissimi di intensità positive per poi picchiare come aquila in un baratro di avversità terribili. Al suo andamento rispondevamo noi tifosi che, complici le esperienze già trascorse, tracciate come DNA acquisito, potevamo conservare razionalità raschiate in momenti di giubilo e serrare denti ed impettirci in quelli di disperazione.
Oggi questa FORZA ci appartiene. E' propria come una caratteristica indelebile.
La nuova Lazio e' una parete di CEMENTO che sta evolvendo ACCIAIO, ricaccia indietro qualunque cosa alcuno tenti di scagliarle addosso. Lo fa oltretutto in maniera più potente e sadica, come se avesse conservato in se tutto l' orgoglio chiuso dai primordi dentro la sua storia.
Questa stagione ci consegna un patrimonio ENORME, indipendentemente dal campo , dagli spalti o dallo stesso Calcio inteso come SPORT.
Quello che sta mutando e' la consapevolezza che la CITTA' di Roma ha della Lazio. Si sta lentamente svestendo delle vecchie abitudini rancorose per quel NO del 1927 e, come nodi che stanno giungendo al pettine, adesso riaffiora l' importanza del MESSAGGIO Lazio, scientemente sommerso da chi dal suo celarlo aveva chissà quale interesse.
Tutto intorno e' un crollare di false certezze. Cadono a terra antiche maschere dietro alle quali laidi visi e fameliche bocche nascondevano bramosie di potere e desideri di rivalsa. Ad essere colpite sono via via anche le taglienti lingue che, come pesci ormai pescati si dibattono sul bagnasciuga giusto il tempo necessario per slamarli.
E' un' orchestra quel che vedo, e finalmente ci si rende conto di quale testimonianza di PUREZZA sia la nostra storia. Dentro gli ultimi attacchi vedo forge e liquidi bollenti per lo stesso ferro di carpenteria che ha legato la gettata dal suo inizio. Non esiste più nulla da combattere o da contrastare perché la Lazio e' ALTRO, e questo tassello ultimo che si sta componendo e' sancito anche dal cambio dei nemici.
Arriveranno feroci gli ultimi colpi di chi non vuole questo, ma e' un processo inesorabile la diffusione di questo virus chiamato LIBERTA'. Esso ha scelto i panni di una Lazio INTENSA sotto i colpi della quale le certezze fragili di una menzogna perpetrata adesso crollano come le polveri e tutte le macerie dalle frane.
Non e' nemmeno un caso se la fatalità abbia scelto questi interpreti per donargli l' indumento più solenne. In questa lunga storia sono molte le persone che ancora amano raccontare. Testimonianze oculari o tramandate, sguardi come documenti e ritagli di giornale. Ma un' evidente MEMORIA collettiva porta a quel tessuto, che ha sancito una volta ancora la ratifica della nostra ESISTENZA.
No, non e' un caso che quella MAGLIA ci voglia testimoni di una VITA nuova della Lazio. Un lembo di tessuto che attraversa il tempo e culla dentro se una storia ed altre mille. Quell' aquila sul cuore che ho fastidio anche solo di sentir chiamare la maglia bandiera.
Maglia bandiera forse per la società o per chi la deve vendere, ma lì ci sono IO, e i siamo tutti NOI.
Quale maglia bandiera, un' altra prova ancora se dubbio ce ne fosse, di quello che la Lazio e' stata e che sarà. Forse il volo di un' aquila o di tutte, o l' incontro fra il cielo e le alte vette. Attraversa il tempo e anche lo spazio per poi tornare a Roma, casa SUA.
Questa stagione ci consegna un patrimonio ENORME, indipendentemente dagli sbagli fatti. La grande possibilità e quella coscienza oltre al sapere dove si può riparare. Questo GERMOGLIO ha il sole a verso e l' acqua più pura di tutte. Facciamo in modo di non lasciarlo sfiorire con la noncuranza, che comunque non e' propria delle nostre cose. A Roma, la sua Lazio sta tornando, e questa grande novità non ci farà tremare, perché da sempre, a Roma tutto ciò che e' nuovo ci appartiene.

Roberto De Sanctis - All Rights Reserved



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