21/05/15

C' est la vie.




       Condonate le colpe di un inseguimento folle convogliato in una presa di coscienza che non porta a niente, ora mi libero. Frenesia di vetro e soglie oltrepassate restano vittima di una età che inchioda pretese oscene e ipocrisia nascosta. Altre maschere ed assoluto desiderio di nutrirsi di un nulla astratto tanto per, vagano su volti scambiati e resi icona dopo il fallimento della scena e la chiusura del sipario. Gioco, altro che gioco, quando la mano fra le cosce già saliva. E un cuore inquieto pulsa ancora per quel desiderio che va via. Sorrisi e timida soddisfazione mentre la mano stringe la sua tetta e serra a se la schiena, ma Venezia e il carnevale son finiti e grandi secchi di immondizia accolgono quegli abiti che stan cadendo lisi come fossero bagnati dalla melma.
Serpi si allontanano fra dilettanti notti e sudiciume stanco, ciò che si e' diffuso in aria e nel corpo sono solo immagini di un concetto marginale ed appena elaborato. Un gorgoglio di becere passioni salpano per mari lontani e nuovi lidi dove accedere soltanto nei momenti di marea. Violata chiarezza e coerenza violentata, in silenzi appena un po' di rumore e nel rumore caos per stuzzicare ed invogliare al nulla. Aria, altro che aria, ed una strana lusinga per il suo interesse madido, si prestano all' abbandono mentre coerenze nuove iniziano a ricostruirsi alacremente. Cleptomania di sogni e di sventura, a te la scelta e a te la guida della giostra, consumando pure il bordo del confine ed asciugando con sapienti menzogne ricavati e angoli disposti. Frodo e mescola di ignobili sentieri, linee guida per la fine ed il tramonto, greggi e un' altra pecora soltanto che si mette in fila mentre bela in modo raffinato. Ostruisce la vena di passioni ed insabbia il falò che fiammeggiava, servo di un costume squallido e che disintegrando si rifiuta di ascoltare. A questo gioco non si dura se non si e' già preparati ai livelli più infimi della bugia, ascoltano per mal interpretare e gridano quando si può solo toccare. Gran bel culo! Ed anche il collo piace, ma dentro scoppiano malsane le abitudini più stupide, e allora ciao, arrivederci a un altro tempo, dove la crema di una coppia impera, dove lo sconto all' ironia non serve e l' occhio osserva non mentendo mai. Balle, fieno ovunque, e qualche termine importante. In mezzo tanta noia e la ricerca di un qualcosa che se trovato toglierebbe il gusto. Sterza il volante di una fantasia, decimata da un corpo che pur appartenendo ad altri a volte si rigenera in parole vuote. Qual' e' il bisogno, la necessità di dirsi forse se si può semplicemente dire no. Valvole di sfogo e le pressioni sue che si rilasciano, come un palloncino gonfiato che ringrazia per alleggerirlo. Non ero lì a raccogliere da terra ma a prendere, l' elemosina di false identità mi scioglie al sole come ghiaccio sporco di limone. Aspra verità di un acido collante appiccicoso, scoperta ed immediato inserimento dentro un novero di triste finta libertà. Sciogliere nodi occorre, e' fondamentale, soprattutto per chi la sua cecità l' avvelena giorno dopo giorno di cazzate e desideri che rimangono inespressi. Penso tanto a quella collezione di facce che ho percorso in tutta la mia vita, ho già vissuto molto anche se sono ancora pronto al resto, ma proprio perché tutto e' già passato, ho già voluto, avuto e poi dimenticato. Bon voyage francesina dalle sode natiche suadenti.

Roberto De Sanctis - All Rights Reserved

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