21/08/14

Lì a Windermere.



    Nel lake district inglese esiste un posto che si poggia sul tempo. Se ti alzi al mattino puoi vedere il suo lago e le sagome delle barche ormeggiate le puoi immaginare. Certo è umido, ma che ci vuoi fare, è sempre Febbraio ed il nord della Cumbria, si sa, è così in questo periodo.
Arrivati da Kendal, altro posto carino, la radura si apre ed un prato divide il locale dal lago. La notte passata seduti nell' umido. I discorsi camminano e le parole si srotolano come bobine.
La sveglia alle sette e la meraviglia è quel mondo di fate. Elfi ed orchi si sono inseguiti, mentre i nani scavavano grotte. Tutto tace, ma è fumo di brace quella coltre di nebbia che cela ogni cosa. Ciò che resta è il riflesso dell' acqua, che confonde quel che finisce con ciò che comincia.
Naviga nella frescura mattiniera prima della colazione. Attonito ascolta gli uccelli sui rami degli alberi, ma resta rapito da quanto lui vede, o meglio, non vede. Alberi e fronde, pietre lucide e tratti di prato madido. Legno, cinguettii persi da una parte all' altra di rami immaginari. Ambleside deve ancora arrivare ed un terremoto di sussulti e pensieri giungono dal lago che pian piano si va schiarendo.
Una timida luce che affiora dona toni di magico al tutto. Come una cornice sta a un quadro, contengo l' idea di quel pontile che prima ignoravo e che ora mi sembra strada. Un' infinito di onde placide e foschia. Qualche voce di chi si sveglia e delle auto che passano vigili. Distante da tutto, distante dal mondo, nel mondo.
Shhhh, shhhh, shhhh...onde ritmiche che cullano il mio stato di ipnosi regressiva su quanto passato qualche attimo prima.
Shhhh, shhhh, shhhh... le onde e le pietre che aspettano le onde. Qualche cigno ed un pezzo di pane, agita l' ali e combatte fra papere ed oche.
Shhhh, shhhh, shhhh...voglio silenzio, vuole silenzio, come vuole il rumore del nulla.
Sento il rumore del nulla, percepibile il suono rassegnato del battello che galleggia all' attracco. La nebbia si alza ed il ritardo fa si che diradandosi ciò che qualche minuto prima era color cenere diventi verde scuro. Vegetazione, calma, un sogno da navigare in Aprile.
Presto arriverà il tempo, poi d' un tratto l' idillio è spezzato dal brusco ritorno a quanto scorre al presente, un clacson disturba e sveglia la quiete del lago di Windermere. Addio Windermere, non ci sei più tu per me, come non ci sono più io per te, ti ho solo assaggiata ma tornerò a riprendermi la magia che quel suono mi ha tolto.

All rights reserved - Roberto De Sanctis

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