02/07/15

"Alzami! Non riesco a respirare."



 
Mi affaccio alla finestra/ con lo stesso ritornello/ un bimbo piange.../ quella fresa che lavora.../ mentre il vento muove foglie... / però muove anche me.

Subito a casa...

Allora cosa faccio/ come posso ricordare/ anche l' ultimo dei giochi/ che facevo da bambino/ quella benna raccoglieva/ ma prendeva.../ anche un poco di me.

Dove viaggiavo...

La terra su quel prato/ rappresenta tutto il mondo/ il resto e' chiuso fuori/ può tornare in un momento/ ma il silenzio di mio nonno/ che dissoda ferma il tempo.../ anche dentro di me.

Io sono cosa...

Capricci dentro scarpe/ e calzini di merletto/ pantaloncini corti/ e quel colletto da bambino/ mi ricordano gli istanti/ sotto l' albero di fico/ e ricordo anche te.

Il mio trascorso...

Se non ci fossi stato/ non sarei quello che sono/ ricordo esattamente/ tutto il tempo su quel prato/ e quando mi voltavo/ quel tuo sguardo.../ mi diceva di te.

In quel silenzio...

Dentro quelle mattine/ ti incontravo con l' aurora/ raccogliendo le patate/ mi insegnavi la tua vita/ e la fatica.../ quel sudore.../ attraversano me.

Che cosa strana...

Ti avevo lì vicino/ e mi sembravi una montagna/ quell' andatura curva/ e l' instancabile espressione/ di chi nella sua vita/ aveva già affrontato tutto/ ma eri dolce con me.

Di nuovo a casa...

Guerra e prigionia/ già ti avevano fiaccato/ tutta quella vita/ ti ha lasciato senza fiato/ e nel letto mentre andavi/ ti ostinavi nel guardarmi/ ed io guardavo te.

Un tempo nuovo...

Non ho dimenticato/ neanche un briciolo di istante/ ti porto ancora dentro/ come se non fosse stato/ e quando mi allontano/ da quel mondo che non voglio/ tu sei vicino a me.

Sotto quel fico...

Le volte che hai voluto/ che cambiassi il mio vestito/ mentre gli altri erano in tuta/ pretendevi il doppio petto/
mi bastava quel tuo sguardo/ sufficiente per andare/ poi tornare da te.

Io capivo...

Adesso quando cerco/ penso ancora che mio nonno/ sta guardando da lontano/ sta vegliando suo nipote/ di quel freddo marmo loro/ hanno avuto mai bisogno/ tu sei vicino a me.

Non te ne andare...

Credendoti immortale/ non ti ho salutato bene/ quando sei andato via/ ho masticato male/ ho creduto che non fosse veramente la tua fine/ e mi chiedo il perché.

Dov' e' l' errore...

La sento la tua forza/ e nei miei sbagli guardo il cielo/ sperando giunga ancora/ un' altra volta quello sguardo/ mentre frugo nell' azzurro/ quell' incontro che fa male/ un racconto di te.

Ma dimmi dove...

Sei l' ombra di un' idea/ che percepisco dolcemente/ il caldo di una mano/ che si appoggia alla mia spalla/ torno ad essere bambino/ e quella ruspa bianca in mano/ toglie terra per te.

Che posso dire...

Avevo una gran voglia/ di parlare di cammino/ ma la malinconia/ e qualche lacrima che piove/ mi impediscono la vita/ come voglio raccontarla/ come va detta a te.

Ovunque sia...

Ritraggo i movimenti/ di quel corpo di bambino/ su una tela impolverata/ riconosco quell' artista/ la sagoma diffonde.../ la sua aura/ fuori e dentro di me.

Ma che fatica...

L' abbraccio interminabile/ di un sogno ritrovato/ e quelle grandi mani/ stan tremando sul passato/ di nuovo quell' aurora/ che ritorna su quel prato/ e ritorna per me...



Roberto De Sanctis - All Rights Reserved

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