03/07/15

Interesse e intrigo.




          Piccole interferenze fra le forme di interesse ed intrigo. Come basse frequenze vanno descrivendo antipodi e concentriche intuizioni, collocate fra le righe di sensi inconsci a tratti inspiegabili che avvolgono le estasi di un pensiero nitido, rischiarando tutti i frammenti spessi di quelle entità esplose oltre la forma. Assottigliando invece i miei momenti dove forma e' nulla, dove volume si propaga, e dove percezioni e calore emotivo hanno sussulti che non obbediscono alla razionale idea di quello che e' il volere intrinseco. Punge come un' ape l' intrigo, arde come piccola fiamma l' interesse. Flash a falò. Puntura a dolore perpetuo. Accarezzo l' idea diffusa di una opera compressa dove l' esaltazione dei miei brividi si eleva fino a diventare scossa ed il suono del tamburo segna l' incedere che monta. Pompa il sangue in questo vortice di cruda voglia, si mescola alla brina di sudore ciondolandosi lungo la schiena mentre le dita saggiano lasciando il segno su una muta convessa di estasi che si rilascia. Raffinerie di sensazioni e di frammenti riqualificano zone di esperienze ove lacune e vuoti si sparpagliano negli angoli di un eco inascoltato. Come repliche perfette danzano fra quella forma e il suo volume, lasciando andare via quello che serve meno e concentrandosi su quegli ispessimenti di emozioni vivide che nette si lasciano ascoltare. Sono tomi di pagine bianche solo a tratti ricoperte dall' inchiostro di scrittura ed altri tratti lasciate riposare come fossero dei lembi di un tessuto liso. Virano fra le parole e quelle pagine  interrotte, cercandone quell' intrigante filo e abbandonandosi ad esse come fossero un' opera unica che ne da il senso. Cresce nell' interesse che va propagandosi, mentre atavici costrutti empirici ne arrestano l' idea che ora dispersa muove contro altre essenze ed altri lidi. Un groviglio di reazioni folli rappresentano la soglia di quell' infinito che non si vuole vedere e che ci viene a prendere. Al cospetto di quel precipizio emotivo ove si liberano sussulti di passioni e delicati intenti, il magma statico dell' intelletto ci impedisce di fluttuare mentre ci dimeniamo annodati in una volta razionale che ci stringe. Condotte di aria fresca respiriamo in un calvario placido di scene piatte, finché un tremore intenso non sopraggiunge a sradicarci e a riportarci nella vasca degli infermi dove volontà sopite son costrette a innumerevoli paralisi e cedimenti delle idee si insabbiano fra dune di silenzio e statica remissione. Coordino la mente affinché il corpo muova e li debelli, si ribelli. Vetro e cristallo riflettono, però la corda stringe. Allontanandosi da quella vela dove il vento soffia e ritornando a quell' intensa livida emozione, la devastazione di un momento affiora per poi di nuovo perdersi nel morso di una voglia antica. Suggello agli eventi che si son lasciati andare e trionfo delle nautiche liquide pulsioni, vivo in molti istanti frammentati un solo grande desiderio. Alghe e pezzi di sughero come macchiette vivono sospese, quando il rumore delle nuove onde, io lo ascolto vedendole arrivare da una traccia che non seguo ma mi corre dentro. Impronte di un' idea rafferma che si scioglie riscaldata in una candida striatura di interesse che ha spezzato intrighi e foglie secche per esplodere in un recondito, sublime, piccolo ricordo di un tessuto che si bagna.


Roberto De Sanctis - All Rights Reserved

Nessun commento:

Posta un commento