21/06/15

Nuovo inchiostro.




      Ho guardato il tempo negli occhi. Scivolandole dentro l' enorme specchio conosciuto ho visto la sua vita trascorrere come riavvolta in una pellicola di papiro. Ho sentito mio il suo passato come se fosse avulso dal mio trascorso ed ho guardato altrove per cercare in altre vite pulsioni simili dove ci ritrovassimo di nuovo insieme. Come un ciondolo dondola spostandosi così ho sentito che i suoi occhi facevano con me, spremendomi per farmi entrare e per donarmi questa nuova libertà trovata in lei per noi. Accarezzandola ho scoperto di assaggiare me, come se nulla si fosse mai interrotto ho sognato la mia realtà disegnandola insieme a lei, in tutti quei silenzi e in quegli istanti scatenati dove l' ho raccolta fra le braccia pensandola come se fosse solo un altro modo di osservare me.
E' un libro dalla copertina di nuvole e di cielo, dove qualche capitolo e' già stato scritto e dove le mie note sono state sistemate in fondo e numerate ad una ad una. Adesso e'  nuovo inchiostro e nuove pagine, mentre capitoli si servono di noi per divertirsi ad incrociare lettere e a raccontare tante storie in una sola. Ed a sconvolgermi e' quella sensazione che percorre il sangue quando trovo così naturale averti li dopo tutto quel tempo. Le lunghe camminate sono in me come il mercurio lucido di quel battello che ci portava sulla più grande delle isole che mi hai voluto mostrare. Ogni istante di quel tempo e' stato riavvolto e srotolato in centinaia di pensieri, tentando di viverlo ancora senza esserne cosciente e prenderlo come uno scrigno appeso a un orologio fermo dove il vento muove.
Gioielli colorati si specchiano in un cielo di aurora boreale dissipando il buio e evanescente, dondolando il dorso delle stelle. Mentre neanche il tempo occorre più, vedendolo propagare come nobili sipari di tessuto, adesso volge all' aurora anch' esso, danzando in una immobile foresta di intuizioni e praterie di livida commozione. Istantanea di una essenza liberata, assonante e serva di poesia mai scritta ed idea soltanto immaginata. La ruota corre sull' asfalto e come gerbere dissemina veroniche di colore. Veglio alla luna attraverso quell' attimo riassaporando il gusto di osservare di nascosto la bellezza degli istanti rubati e guardarla ancora. L' orizzonte adesso ha una sagoma ben definita, e all' incontro tra mare e cielo, ironia della sorte, spettatrice la unica terra dove per questi non offre confine. Sciami e correnti nell' aria a raccogliere foglie di un sogno che adesso e' tornato. Ruggini di desiderio si mescolano al placido andare di un fiume che lascia sospesi. Io resto lì fulminato a vederti mangiare, attraversandomi e riuscendo dal mio corpo in maniera ossessiva per potere capire se e' vero quello che adesso la realtà mi offre come un dono. La riscoperta di me e l' abbandono delle inutili cose, volto all' ascoltare col corpo le idee e le vite negli altri. Il vero maestro alberga in una idea di individuo che ben presto abbandona il singolo per confluire in un' altra immagine di due volontà che si abbracciano per fondersi in una nuova migliore. Amare. Oltre il tempo. Io ho guardato il tempo negli occhi, ne sono sicuro, ed aveva il tuo sguardo.

Roberto De Sanctis - All Rights Reserved

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