09/06/15

Il viandante.




     Quanti sono i sentieri da percorrere per giungere all' ampiezza di una verità? Attraverso quali e quante strade si può accedere alla solenne forma dell' essenza? Quali percezioni e scosse elettriche albergano dentro uno sguardo che le parole non riconoscono mai, se non come eco dello stridente ghigno di una volontà sopita, a definire puro, propagando il nettare che da esso densamente si concreta? La meraviglia accede ai nostri volti quando il cono d' ombra e' giunto e del sole resta soltanto quella scia di luce oltre la collina. Da viaggiatori del comprendere come ad una stazione di posta, o ad un caravan serraglio, portiamo alla stalla i cavalli della nostra impetuosa conoscenza, privandoli dell' acqua necessaria per abbeverarsi, e del foraggio, foss' anche la sterpaglia, per poter nutrire quella sagoma di gentilezza e di fatica.
Così come il cavallo agisce , agiamo noi, non avendone più cura e deprezzandolo via via come una sacchetta di monete che si svuota. Un angolo come un anfratto ci fa da stalla dove i brividi di freddo, e polvere, e poi vento assale. E ci assale fino ad impedire di vedere oltre quell' oasi, dove si espande il mondo e dove direzioni multiple dirigono verso la terra sabbia, e polvere nel cielo ed orizzonte.
Un' armonica inconsapevolezza col suo ultimo suono ci contraddistingue il sonno e ce lo annuncia, portandoci nel sogno canali nuovi e possibilità mai carpite, che si distribuiscono come altre scosse elettriche in tanti piccoli puntini d' ago sul soffitto che confondiamo amaramente con le stelle.
Tutto al contempo si placa e ci permette di essere raggiunti da quelle emozioni più remote. Esse impiegano il quintuplo del tempo per camminare nelle nostre idee, tant' e' che come un big bang di un universo nuovo, ricomincia a diffondersi nello spazio circostante, senza lasciarsi guardare se non per quell' attimo dove incassiamo il colpo, e senza ragionarlo lo facciamo andare via.
Il colpo e' andato, come nel sogno va stella cadente, però al contempo lascia strascichi e dell' ottimo dolore. Sebbene la si ignori, o si possa pensare che poco e' successo, anche una stella che muore lascia una traccia, seppur minima del suo concretizzarsi dentro gli occhi di chi la osserva.
Accade intanto che il risveglio quasi la colpisce, di nuova luce e aurora colma il pensiero, e il pronto brivido percorre quel ripristino di idee come macerie di tanti piccoli big bangs ora residuo. Scuote il capo e pensa al suo cavallo. Quella consapevolezza che si affina in una fase REM. Quel senso di conservazione che contrasta il desiderio di perduto e andato via per sempre.
Noia, desolazione, canto e ricordo. Ossa, muscoli, tendini e cute. Percorso dei percorsi il sogno e, primo fra tutti, ritorno alla realtà di un viaggio fatto ad occhi aperti, dove tutto ha una tremenda fine in un inizio polveroso che rischiara. Quando si placa il vento ascolta ancora nitide le note dell' armonica che culla l' orizzonte in una luce fioca di riaffioro. Mescola e scioglie fino al principio di una retta attraversata, correggendo punti che gli altri adesso possono guardare, badando bene a non stuccare nulla di un percorso che passeggia sulle nuvole, e dalle nuvole precipita nel candido raduno dei discorsi.
Cardini di sussistenza e porte nuove, dighe di parole e pagine senza ascoltare. Virano le immagini sopra un vestito adatto da indossare, e già una nuova maschera creata resta lì, pronta ad entrare.
La baionetta della verità ci infilza come fossimo del burro incandescente, le scivoliamo via di lato taciti, pensando sempre "non fa niente". Ma invece no, perché la direzione verso cui stiamo avanzando falla quelle idee di mondo e di comportamento come sementi di altro frutto che noi non vogliamo. Cammina e si inerpica quand' e' salita, corre e fragorosamente inciampa  nelle idee degli altri senza aggiudicarsi premi o coppe mai per essersi introdotto in una grotta dove forse dorme l' orso che stiamo svegliando. "Voltati amico mio, e' ora di andare, mostra la strada maestra ad un viandante che non vuol cambiare!".


Roberto De Sanctis - All Rights Reserved




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