12/06/15

A coloro che verranno.





(Questo pensiero e' dedicato con tutto l' affetto di questo mondo a Diego, il figlio di due miei amici che probabilmente non votano da molto, ma che ieri mattina hanno purtroppo fatto i conti col becero qualunquismo e la vergogna di uno Stato che troppo spesso tollera comportamenti di alcuni individui che andrebbero estirpati alla radice. Aiutare il debole non significa penalizzare il buono.)

Vedo fotografie di gente che fra dieci anni saranno studiati sui libri di storia come i dinosauri. Il più grande restauro mai compiuto nella storia dell' Arte: il ripristino della Legge in Italia.

Questo passa necessariamente con una presa di coscienza, questa si, globale, perché se a ribellarsi democraticamente sarà soltanto l' Italia, diverremo l' ennesimo boccone da mordere per questi sciacalli, facendo la fine della Libia, della Siria, dell' Afghanistan, dell' Iraq e di tutti quegli Stati che non si sono voluti assoggettare (si pensi ad Argentina e Venezuela).

Più ci risveglieremo, più capiremo che ogni cosa che ci viene propinata e' un volto differente di una stessa medaglia, più ci impediranno di decidere. Più capiremo che la democrazia deve essere diretta e PARTECIPATA, più ci chiederanno di demandare.

Il tempo e' terminato. Ieri sera a Milano il machete brandito da un maiale ha fatto a pezzi il braccio di un lavoratore italiano. Ad essere colpito e' stato quel povero individuo, ma e' come se quel braccio fosse un braccio dell' intera Italia.

Beh, adesso ci resta solo l' altro per andare a votare ed esprimere la nostra preferenza. Non e' il momento per i disillusi, di affermare "nulla cambia", o "non me ne frega un cazzo", questo e' il momento in cui dovremmo dire: "non mi vuoi, allora io ci vengo apposta".

Più la rappresentazione e' fedele (nel senso minore e' il numero delle astensioni), migliore sarà la politica, per il sol fatto che ci sarà qualcuno in più cui rendere conto.

Quanto meno, non ci sarà alcuno che lamenterà colpevolizzando altri degli sbagli propri. Non e' più il momento di lavarsene le mani, questo e' il "finis terrae" per tutti: o si esce insieme (e per insieme non intendo solo il popolo italiano...) dal baratro di questa oligarchia, oppure stiamo condannando le generazioni future ad un mondo di codici a barre e di cervelli dipendenti dalle decisioni di pochi.

Se non per amor proprio, pensate a chi lasciate.


Roberto De Sanctis - All Rights Reserved

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