28/01/15

Il nettare dei dogmi.




       Disintegra le sensazioni, spezzettale e concentra l' attenzione sull' umore. Volgi lo sguardo al sole mentre cala, ascolta te stesso e vedi se quel suo calare ti da calore o freddo. Distruggi gli attimi per raccogliere la polvere di ciò che sei davvero. Fa la stessa cosa se vai in una città. Guarda l' insieme, di una piazza, un palazzo, una colonna. Poi spezzali, separali, fai assalire il tuo senso critico dalla tua percezione. Esplora, caccia il bello. Cercalo negli angoli e sulle superfici piane, sulle rotondità come nelle imperfezioni. Nutri i tuoi occhi fino a che le cose non impari a respirarle.
Il mare. L' elemento più simmetrico di tutti e' l' acqua. Linee, altro che linee, e superfici. Sai che c' e' un fondale sotto il piano perché lo hai appreso, ma immagina planimetrie liquide dentro di te per arrivare all' incresparsi e percepire la schiuma delle onde come soluzione. Essa ha camminato all' orizzonte, lenta avvicinandosi ha solcato concave bolle di acqua color mercurio, per poi giungere in prossimità di un universo concentrico di pianeti chiamati granelli ed infrangersi, fino a friggersi sotto il sole, con quel suono acido che si accartoccia sullo scomparire e andare altrove.
Mitiga le stelle, impedisci al cielo di sovrastarti, entra in lui. Nuota nell' aria dondolando agli aliti di vento. Cerca la strada nelle tue caviglie e non sotto i tuoi piedi, come orme ed impronte, come radici, non in movimento ma esposte e fragili agli eventi. Sradica te stesso dalla ragione ed imperversa nel subconscio cercando di toccarlo e di renderlo reale.
Rispetta i tuoi sogni come fossero le parti piane di quegli edifici. Ascolta il senso estetico codificandolo per quello che tu ascolti in te. Raffina gli odori delle cose e mostrati senza preconcetti a quel che ti si pone in fronte. Cruda essenza ascolto, vortici di inchiostro trasparente passano su fogli di aria calda che dissipano. Un melograno lascia a terra uno dei frutti. Raccogli quell' oceano acre di semini croccanti, in quella pelle chiara che si spezza. Spezzetta e frulla, come quel melograno e' un frutto il tuo pensiero. Nutri esso e nutriti di lui attraverso il tuo contorno. Valuta e avvolgi, fino a quando il succo delle cose non sarà del tutto appeso all' angolo che ancora non hai visto ed hai lasciato andare.

Roberto De Sanctis - All Rights Reserved

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