18/01/15

Nelle corde.




        Sogni verticali sull' inchiostro nero, agitano e fanno flettere i pensieri. Come seta danzano nell' aria e trasparenti fluttuano. Un calamaio e il suo pennino, sentieri antichi percorsi in una conoscenza andata via e dispersa nelle nubi di ricordi lontani. Quella mano che stringe e intinge, quelle veroniche disperse sulla carta, dense, danno significato al nero lucido che si cosparge. Ed il suo capo chino osserva e affina, raffina. Scruta, rilegge e traccia, linee e correzioni come ripensamenti e dubbiose intromissioni. Volte alla sagoma del foglio sono le attente dita, ferme per non cancellare altri sbiaditi tratti, fisse sul tessuto filato ed asciutto mentre l' altra mano scivola via verso l' altra estremità danzante come nuovo alito di vento coccolato da una nuvola di soffice zucchero filato.
Polverose notti accompagnano lo scrivano che, mite alla sua lampada, consuma gli occhi e gli occhiali su quelle fioche pagine passate, leggendo e rileggendo per vedere ove questa catena di parole si interrompe per perderne il senso, quel denso, che frantuma l' esperienza al punto tale da suggerne il significato puro. Come percezione scioglie via ed abbandona, concedendosi a tutti indipendentemente da chi lo ha provato, da chi lo ha creato.
Alberi e foglie, loro storia, pioggia alle radici cresce e muta forme dentro identiche realtà. Sfogliano gli stessi come sfogliano pagine, inchiostro e pioggia nutre, foglie e tratti corretti sfumano modificando fino a far cadere veli e a rimanere il netto. Percezioni di realtà, esperienze triturate e nocciole rotte per essere mangiate. Vena e ispirazione montano per esser onde alla riva e non rapide ne cascate. Laghi tranquilli di idee albergano rilassate toccando e poi tornando via mentre rintocchi di campane attendono svanito il tremore sonoro di un incontro che immediato ne giunga un altro, fino a convergere sul momento in cui si possano fermare.
Avido desiderio di idee buttate via e raccolte sulla carta, analisi di concetti e sviluppo dilatato di significati gonfi che rimangono rapiti. Incontrano il silenzio sopra cuoio e copertine, diffondono respiri intensi nell' alveo delle soluzioni possibili. L' ora e' tarda e la storia e' piena di contraddizioni, stacchi e digressioni. Fugace rapina al riposo e promessa di comprensioni di porfido. In tutto questo statico monsone di emozioni, che porta dense nubi all' orizzonte, sospesi i pensieri ed il candido arbitrio lasciano spazio a ventosi interventi di ovattate scuri. Recidono al passaggio gli occhi, chiudono e sobbalzano al rumore sordo di un istante, liberano dalla dottrina dell' inchiostro. A sdoganarsi e' il solo Maelstorm di Allan Poe che invece di intrappolare nella sua spirale evade dalle congetture per portare membra a riposarsi dentro un letto di grano e frumento, come magma il vortice si eleva verso nuvole esplose di arancio, quando il buio abbandona e l' alba arriva a riposare finalmente dopo un terremoto emotivo durato una notte di buio.

Roberto De Sanctis - All Rights Reserved

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