11/02/15

Rhondda.




        Graffia l' odore del carbone mentre il ciccione capelluto si dirige claudicante con le birre verso il nostro banco. Come altalene i suoi capelli grigi dondolano e parte delle pinte e della schiuma vanno via ma non diciamo nulla. Ci fa pensare ad un pendolo. Raccolto ciò che resta e ripensando al cotto coke, quel brindisi fotografa un momento in quella valle che diventa in bianco e nero come tutto. Pulviscolo nell' aria e malattie per gli abitanti, ma ci tuffiamo in questa dimensione respirandone il malessere. Sia per me che per Roberto non c' e' stata un' altra volta, quelle ciminiere di Cardiff sono ormai così lontane che la vegetazione le ha inghiottite insieme a tutto quanto. Esiste un qualcosa di magico in questa terra, forse le storie di eremiti e druidi, pensatori e maghi, affondano in una popolare convinzione che si svela piano adesso, anche a noi che la respiriamo appena. L' odore acre, e i pronipoti di una situazione prospera ci scaldano e ci fanno puzzare anche i vestiti, ma siamo ben felici di non aver trovato l' ennesimo posto di plastica, e allora riscontrando che e' diverso ce ne affezioniamo. Così come le orrende patatine che ci serve, che in Italia non toccheremmo nemmeno con i guanti. Le divoriamo e ne prendiamo altre, sanno di codica, altre di pesce, altre volte ci salva l' aceto, od il pepe, per poi rituffarsi nel maiale e nel pesce. Le prime due birre vanno via in qualche attimo e quel cenno universale convince il ciccione a farne ancora due. Stessa modalità, spinaggio ottimo, riaffiora il carbone e ritorna all' orecchio il rumore penzolante della sua andatura. Le poggia, e noi, per la verità, nemmeno le dovremmo pagare, ma lo ringraziamo e paghiamo lo stesso. Quel momento non e' in quelle due birre. Si imprime all' odore e alla vista, sono attimi che raccogliamo convinti di portarli per sempre. Focalizzi tutto, la strada ed i lavori in corso, fra scampi fries e pork scratchings, ripassi le colline e poi l' ingresso. La campanella suona e lui che arriva. Adesso eccomi qua, a raccontare del ciccione dentro al pub di Rhondda. Non ricordo il nome di quel pub ma ho impresso lui. Granitico come un bacino nuovo da grattare, come le nostre mezze birre intriso. Alcoolico e quasi osceno, ubriaco in tutta la grandezza e la profonda connessione fra quell' individuo e quella valle nera. Questo ci consegna, e val bene il prezzo di quelle due pinte pagate. Sigillato nello scrigno dei ricordi quell' istante che indelebile parcheggia gli occhi a quell' odore. Uscendo per proseguire una nuova consapevolezza ci rimette sulla strada. Per il valico non manca molto, ma al cospetto di quella valle appena passata quando siamo in mezzo agli alberi sembra passato il "sempre". Via da quella valle nera, via da quel campo da Rugby obliquo, via da quell' odore velenoso. Del ciccione cosa dire...credo che quelle mezze birre sono state sempre piene.

Roberto De Sanctis - All Rights Reserved

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