15/02/15

In caduta libera.




      Conosco bene quei pendii dell' anima. Quella marea di onde emotive che dai sorrisi portano alle lacrime affogando molle il volto come neve che si scioglie.
Scoscesi pensieri precipitano in un' evidenza connettiva che riflette come specchi di emozioni. Franano le voglie e in quei frammenti rotolano via le aspettative perse. Con esse io abbandono quello che non si conquista, in quel precipizio qualche premura deve essere fuggita via.
Bordi di tessuti soffiano comprensioni che col vento addosso sono velocissime. Vortici e capovolte, come ruggiti d' aria convogliano tirati verso terra da nuvole che si allontanano rapide come un soffitto solo immaginato. Altre sono spirali di ghiaccio tritato, accarezzano e gonfiano isole del mio corpo mentre il vento si impossessa di ciò che e' esposto, che in esso si crogiola e patisce.
Percezioni dell' istante e degli immediati attimi successivi, come nuotando fra dissonanze e sperimentazioni di breve che si confondono col medio lungo termine su ciò che accade. E' talmente tutto così repentino da non lasciare spazio alle riflessioni, come cavalcando gli istanti in piani, si accalcano, come pilastri di conoscenze soltanto accarezzate in un marasma di follia candida e gelata. Senza ramponi ne piccozze per aggrapparsi e sorreggersi, il cuore si dilata verso le ossa del torace a tergo. Mentre il terreno si avvicina, i laghi si ingrossano ed il verde della boscaglia sembra pronto ad inghiottire, croste di vette rocciose giungono con le loro nevi poggiate e battute dal sole come luminose torce.
Come un risveglio le emozioni sembrano  ridestarsi, accompagnano via silenziosi occhi lucidi con la pretesa di aver visto il vento andare via da loro.
Taciturno incassa ed il filo che ha tirato lo rallenta e frena, fino a far scendere le idee di ciò che era razionali, e pronte da dividere per esser valutate una alla volta. Raccolta la poltiglia di quel che e' frantumato, silenzioso si ritira. A quei vortici la cura non esiste, ma la liana che lo salva e' quella nuova idea di corteccia che ora affiora.
Irrecuperabile ciò che e' distrutto, perso ciò che penso andato via, raccolgo quel che resta e questa nuova voglia di provare ancora a risentirmi libero com' era allora.

Roberto De Sanctis - All Rights Reserved

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