22/02/15

Alla piccola Lara.





       Il tuo papà ha il coraggio del leone. Venuto da quell' isola, la sua, con tanti sogni e tante sicurezze da confermare. Quella valigia era ricca di pensieri e di buone maniere. Poi conobbe un giorno la tua mamma. Di lei si innamorò perdutamente cercandosi negli occhi suoi e pensando di riuscire a ritrovarsi in quel che riaffiorava dal suo sguardo. Nacque prima tuo fratello, una schiena dritta in costruzione, un piccolo di uomo ricco di propositi stupendi. Poi arrivasti tu, con la sensibilità che ti contraddistingue, e la sagacia, palestra per quegli occhi azzurri che ti difenderebbero da terremoti ed esplosioni di vulcani.
In questi tuoi anni di giovane vita hai allenato il tuo papà a correggersi, a riconoscere e distinguere il vero e l' importante dal resto. Una ginnastica necessaria in un Paese che non era il suo, con altre abitudini, con altro tempo. Anche i momenti trascorsi e gli impegni presi appaiono differenti, e tutto questo quel leone lo ha imparato sulla pelle sua. Al tuo fianco, senza essere invadente. Il giusto spazio per la tua crescita, ma al tempo stesso l' occhio vigile di chi in te vede il suo amore, ed e' pronto a difenderlo appena necessario.
Ed e' così che stai crescendo, imparando a guardare le cose con gli occhi tuoi che sono quelli di tuo padre. Consapevolezza e dolcezza in un misto dove mamma ha avuto la sua parte più importante, pronta a gridare o al silenzio quando la situazione ne conviene. Palestra tu per loro, come tuo fratello, cui stanno spuntando le ali di uomo. Palestra loro per lui, e per te, che cerchi di comprendere attraverso il tuo equilibrio e la tua linea. Ora volteggi e come la libellula ti elevi, avvitandoti e allungando le tue braccia su quegli attrezzi che tu senti tanto tuoi. Corri e salti, ricadendo in gommapiuma e talco. La tua fatica, il tuo sudore, la tua voglia, sono la penna e quell' inchiostro che tu hai scelto per definire i contorni di quel che vuoi divenga la tua direzione.
Da cosa vieni, se non dall' amore delle due terre che in te si sono trovate. Una penisola ed un' isola mentre nel tuo rammarico per questo stupido incidente delusione monta. Attendi tranquilla, riposa ed elabora.
Tuo papà e' seduto lì, vicino al tempo tuo buttato mentre lecchi la ferita. Come nocciolo di un frutto copre e vigila, e tua mamma di te si prende cura al fianco suo, quando anche il cucciolo di uomo ha già compreso che ti occorre tempo, e che necessita di scivolare via tranquillo senza dare altri pensieri ai genitori che ti sono accanto. Riposa libellula, aspetta. Prenditi tutto il tempo che ti occorre per tornare in pista. Non sarà questa gara a fare di te un' atleta o meno, ne saranno questi momenti ad impedire che tu diventi quella donna che stai diventando. L' orologio della fatica ha rintoccato, mentre il coraggio del leone adesso e' vivo. In te c' e' tutto ciò che e' stato e che sarà, per te e per quel fratellone che sta divenendo uomo. Non parla molto il tuo papà, ma ciò che dice e' scritto nei suoi occhi, il suo pensiero e' in te che si rialza lentamente, magari un pò ammaccato, ma ancora pronto a un suo ruggito. Tu piccola libellula, sei figlia di tua madre e di tuo padre, e se la leggiadria ti dona in pista ed in palestra, ricordati che e' adesso il tuo momento di ruggire.

Roberto De Sanctis - All Rights Reserved


     

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