19/11/14

A chi giova?



     Questa sera sto guardando l' incontro di Calcio Italia-Albania. Si sta giocando allo stadio di Marassi, a Genova. Ad una prima occhiata ho subito notato qualcosa di anomalo, poi col passare dei minuti, ho preso coscienza di quanto non credevo di poter vedere. Uno stadio in una città italiana di 600.000 abitanti circa, quasi interamente occupato dai tifosi della squadra ospite.
Sono stato per molti anni un assiduo frequentatore dei catini di tutta Italia, oggi seguo la mia squadra solo nelle partite all' estero, ma ho una certa esperienza per quel che riguarda dinamiche che riguardano il Calcio e le sue molteplici sfaccettature. Se avesse riguardato una squadra di club avrei anche potuto capire una situazione del genere, e l' avrei compresa anche se avesse riguardato due squadre nazionali con un divario di tradizione calcistica abbastanza marcato, ma quello cui assisto questa sera ha davvero dell' incredibile, e allora lo interpreto secondo il mio punto di vista.

L' Italia ha una tradizione di Calcio invidiabile dalla maggior parte dei Paesi di tutto il mondo. Per la verità le squadre che possono vantare una storia ed un palmares simili a quello italiano si contano sulle dita di una mano. Per questo motivo quanto sta succedendo ritengo sia davvero un' anomalia, soprattutto in virtù del fatto che stiamo incontrando si, un Paese molto vicino (appena dall' altra parte dell' Adriatico), ma con una tradizione calcistica pari quasi a zero. Dico questo ovviamente con il massimo del rispetto, ma e' innegabile che per decenni, affrontare l' Albania per l' Italia, ha spesso voluto dire incontrare una squadra di quelle cuscinetto, come il Lussemburgo, le Isole Far Oer o la Finlandia, insomma il classico compitino per marcare la presenza.
L' analisi di questo "evento", va pertanto fatta ricercando altre motivazioni, di carattere culturale o che so, sociologico, con una evidente attenzione al particolare periodo storico che la nostra Nazione sta vivendo.

Si gioca a Genova, città che proprio nelle ultime settimane e' stata sotto l' occhio di un "ciclone". La popolazione ligure e' ovviamente provata da quanto sta patendo dal punto di vista climatico. Il disastro idrogeologico accaduto ed in svolgimento avrà senza dubbio spostato l' attenzione dei cittadini su cose molto più importanti, serie, piuttosto che su una partita di Calcio. E' ragionevole pensare che possa essere per questo, ma sinceramente credo che non si tratti soltanto di questo.

Per come la vedo io, dentro questa partita ci sono tutta una serie di fattori che possono spiegare lo straordinario disequilibrio fra presenze italiane (di casa) e presenze albanesi (ospiti). In questo momento storico, tutti noi cittadini italiani siamo "offesi" dal comportamento e dall' immobilismo delle nostre Istituzioni. Assistiamo quotidianamente a tavoli di lavoro, meetings, brunchs, salotti televisivi, di questo o quel politico che in maniera metodica fanno ospitate a destra e a sinistra, in lungo ed in largo, su tutte le reti TV, private o pubbliche, nazionali o locali. Ma un politico non dovrebbe fare la politica invece che raccontarla con dedizione quasi ossessiva? La capacità di un politico e' fuori discussione, ma l' impegno e' fondamentale, e come fa un politico ad impegnarsi se me lo ritrovo sempre tirato per la camicia dalla Rai o da Mediaset, da SKY o da MTV, o La7? Più che una tribuna politica sembra di volta in volta uno spot autocelebrativo per dire a noi quante cose sa ma senza farle. E poi esiste l' aspetto ciclicità, come se determinati esponenti di partito andassero di moda a periodi. Perché?
Perché Veltroni mi fa danni per 8 anni a Roma e poi sparisce per 2 per poi ricomparire in qualche presidenza di Ente o Commissione? E così Gasparri, e Prodi...che fine ha fatto Visco? E Padoa Schioppa? Dov' e' Scajola? Li mettono tutti a riposo. Come se ci fosse una mente superiore che definisce i ruoli di questi signori per poi farli sparire e ricomparire, sulla base delle esigenze del momento.
Poi ci sono le poltrone, le cariche, i doppi incarichi? Io non riesco a fare bene il mio di lavoro, per la verità dall' impegno modesto rispetto alla conduzione di cose della Pubblica Amministrazione. Come fanno questi signori a fare bene un lavoro così complesso e di responsabilità, avendo più cariche, qualche presidenza e qualche vicepresidenza, incarichi in Italia ed a Bruxelles, come?
Ovvio, non possono farlo! Non e' possibile essere impiegato come Senatore della Repubblica a curare gli interessi di una regione italiana e poi recarsi a Bruxelles al tempo stesso per incarichi comunitari, non si può. Le loro giornate dovrebbero essere di 50 ore e non di 24, senza considerare il fattore stanchezza.

La metafora di quanto sta accadendo in Italia insomma, sta tutta dentro questa partita di Calcio. Da una parte le problematiche relative all' immigrazione selvaggia, ad esempio, che ci stanno facendo sentire ospiti a casa nostra, con notizie oramai quotidiane che raccontano di aggressioni, scippi, rapine, non rispetto delle regole, menefreghismo, delinquenza, da parte di tanti immigrati irregolari presenti sul nostro suolo. Dall' altra la compiacenza dei nostri governatori fa si che stia venendo meno anche la fiducia nei confronti di chi ci organizza le cose. E c' e' da dire che di persone che delinquono ne abbiamo già abbastanza da par nostro.
Si ha spesso la sensazione di dover pagare per forza per ricevere in contropartita tutta una serie di servizi che in realtà non vengono mai dati. In ultimo, ma non per importanza, la totale inadeguatezza delle persone cui abbiamo deciso di demandare l' organizzazione dello Stato, dal Parlamento all' ultimo degli enti locali, fa si che spesso ciò che paghiamo venga concentrato per supportare aree di individui che sono i medesimi che ci creano problemi. Sfociamo quindi in una pericolosissima guerra fra poveri, dove l' unica legge che esiste e' quella del più forte (o del più numeroso).
Poi c' e' la comunicazione, con tutti quei colletti bianchi di YES MEN pronti ad eseguire ordini e a raccontare cose cui non credono non solo loro, ma nemmeno gli dice di dirle. E' sparita la cronaca, e con essa la veridicità della notizia, ed e' partito il festival dell' interpretazione. Oggi il giornalista fa opinione, non cronaca (con buona pace di Thierry Meyssan, Ilaria Alpi ed altri 1000 coraggiosi e più che hanno scelto e stanno scegliendo di non scendere a patti nella loro professione).
E ci sono le banche. Per un euro di ricchezza reale creata, il volume del danaro che gira e che deve fruttare e' pari a dodici volte quell' euro. Come si può remunerare? Ovvio, indebitamento degli Stati, cravatta delle banche ai singoli Paesi ed impossibilità di emettere moneta. Così si e' costretti all' indebitamento verso la BCE (dev' essere un gioco inventato dalla Federal Reserve negli U.S.A., gran bella imbeccata, soprattutto se si considera che e' privata...).
E' il turno dei farmaci, delle malattie, della gente che si ammala e non guarisce e delle industrie farmaceutiche, ma forse dovrei cambiare l' ordine.
L' ebola e' di attualità, una F.E.V. ( febbre emorragica virale), degenerazione di qualcosa di simile all' Antrace ( che la CIA negli anni '50 rilasciava in valigette sotto le metropolitane di città di media grandezza americane per vedere che effetto avevano sulla popolazione...). Non vorrei mai pensare che l' ebola, come la suina, o l' aviaria, o... venga utilizzato per tenere sotto scacco i vari sistemi sanitari nazionali che devono stanziare somme di danaro per le "emergenze" e far confluire queste somme verso le casse delle industrie farmaceutiche che detengono i vaccini ( chi ha il brevetto?). Anche perché dopo arriva il Lassa, il prossimo, che dicono sarà perfino peggio dell' Ebola.

E' curioso, perché come nei farmaceutici, capita spesso anche in alcune guerre lo stesso sistema...
Qualcuno fa una guerra a qualcun' altro sulla base di un qualcosa. Oggi non si uccidono i nemici, si feriscono. Così lo Stato sotto attacco (di una guerra di pace...s' intende), sposta l' attenzione sui suoi feriti distogliendolo dal rispondere in campo bellico, concentrandosi su quello sanitario. Esistono le armi LL (Less Letal), che ironia della sorte significa meno letali. Non ti uccidono, ti provocano orribili mutilazioni che si debbono curare, gli ospedali si riempiono e via...la guerra di pace e' spesso "lampo". Quando il nemico insiste al limite c'e' il fosforo bianco, vietato dalla convenzione di Ginevra sulle regole di ingaggio in battaglia...ma tant' e'.

Poi controllo, controllo, controllo ed ancora controllo. Esasperatamente controllo, con telecamere, ed ove non con telecamere con intelligence, e con le tessere. La tessera della banca, il primo di tutti i mali, non soldi, ma un paniere di soldi. Poi la tessera dell' autostrada, e la tessera della benzina. Dove vai e quanta strada fai quando te ne vai... Poi la tessera del supermercato, per controllare cosa mangi...e poi la tessera del tifoso, per controllare come passi il tempo libero, e chissà quante altre tessere, che vediamo, e che non vediamo. Italia-Albania, tutto lo stadio e' rosso ed ha l' aquila bicefala.

Salto le farneticazioni ascoltate sul clima, sull' H.A.A.R.P., sulle scie degli aerei e sulle polveri d' argento e sulle nuove tecnologie prossimamente in uso ai militari U.S.A.(ma poi anche in Europa) come dissuasore su psiche durante manifestazioni in caso di tumulti.
Tutto questo e' Italia-Albania per noi, come anche altri Stati hanno già avuto il loro Italia-Albania, e se non lo hanno avuto lo stanno per avere.

Il problema che rimane e balla, secondo me, e' in una domanda, la solita, che oramai come un' ossessione mi pongo ogni qualvolta che io mi relazioni a fatti relativi alla pubblica amministrazione: "a chi giova?"

Per quanto riguarda la nostra Italia sarà mica che ci vogliono così, disgregati e litigiosi, gli uni contro gli altri?
Del resto, anche Caio Giulio Cesare affermava: "dividi et impera". Hanno fatto la sinistra e hanno fatto la destra. Ci hanno dato una sinistra più estremista per chi si doveva fare il nodo allo stomaco per votare un "compagno" che governava con Letta o con Monti, ma anche con Buttiglione e tutta la masnada di ex DC. Poi ci hanno dato una destra poco più radicale, dove potevano confluire i voti di chi non voleva che i suoi voti andassero ai Casini vari piuttosto che ai Publio Fiori o agli Antonio Martino ( quello per capirci del "si campa bene con 1000 euro al mese a nucleo familiare..."), dove quindi, la DC ce l' hanno messa proprio dentro.
In un quadro del genere una piccola percentuale di cittadini definiti pazzi a prendere denunce e a spaccare piazze per gridare in qualche modo il proprio disagio a questi signori, senza rendersi conto di essere essi stessi carburante da inserire nel serbatoio di questa grande macchina.
Allora Italia-Albania. Una sera in cui i cittadini lasciano solo lo Stato, simbolicamente passando per una partita di Calcio. Dove ad essere lasciato solo e' il Calcio, con una Nazionale che nessuno vuole, perché non e' della gente ma della FIGC. Dove ad essere lasciate sole sono le Istituzioni di tutta la Liguria, gente che parla anche stasera alla TV ed ha morti sulla coscienza da rispettare col silenzio e qualche lacrima invece che con le consuete parole vuote ricche di propaganda e nullità. Dove ad essere lasciato solo e' il sindaco di Carrara, e tutta la sua giunta. Carrara fa autogestione, questo e' l' elemento nuovo, perché demandare ad altri se possiamo fare tutto tutti insieme? E allora non andiamo allo stadio a Tor Sapienza, dove una periferia abbandonata a se stessa urla la sua voglia di libertà tacciandola di essere razzista,. Abbandoniamo il sindaco Marino, inutile carica per una città di cui non conosce nemmeno i problemi più atavici. Lasciamoli soli tutti, votando per tutto ciò che non sia "loro", e riprendiamoci ciò che e' nostro, lo Stato, prendendo spunto da quanto sbagliato o non fatto. Riprendiamolo insieme, senza destra, senza sinistra, senza ricchi, ne poveri, ne uomini, ne donne, ne giovani, ne anziani. Il nostro voto vale uno, la nostra protesta vale uno, la nostra mente vale uno.Abbandoniamoci tutti insieme ad una nuova partecipazione cui non siamo più abituati, svegliandoci da questa narcosi indotta per non farci ragionare. Seppelliamo le regole decise da questi criminali in doppiopetto, e dei loro amici, e degli amici degli amici, ma votiamo, votiamo tutti, perché il voto e' davvero l' ultimo grido di libertà che ci rimane, come dei cittadini di Tor Sapienza, come quelli di Carrara, come quelle urla che ci sono state in tutta la Liguria ed in Piemonte, o in Lombardia, o a Venezia. Ricominciamo ad urlare la nostra libertà, quell' urlare che i governatori non ascoltano, quell' urlare che questa sera li a Marassi... NON C' E' STATO.

Roberto De Sanctis - All Rights Reserved






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