19/10/14

Pelle.




      Morde e respira l' odore mentre nel buio il suo corpo si accende e si volta lento. Lo sguardo comprensivo raccoglie ed il dorso accarezza fino ad averne brividi. I piedi bisticciano mentre le ginocchia strofinano per fare un po' caldo. Il fianco si volta perfetto, la coperta si adagia e lo vedo sul letto.
Una spalla si muove in avanti e flette fino ad allungare la schiena con la sensuale insenatura a dividerla in parte, un' arteria pastello che vomita crine fino alla nuca. Il collo e la mano che passa, attraversa i trapezi ed i seni scendendo alla pancia. Come un fiume di lava che monta è il calore che sale, la radura gestita che accoglie e accompagna le dita. Sfiora colli di forme incantevoli, quasi sontuose, come rose si poggiano petali e voglie latenti.
La notte risveglia passioni e ricordi di pelle. Sanguigni desideri muovono corpi ad unirsi, e lo studio dell' uno e dell' altro scientifici prendono. Come le mani che cercano, dorsi e palmi, dita ed unghiate di dita. Avvolti e gli sguardi, e le mani e il sudore. Si cingono e vogliono, e l' intesa e il risveglio dei cuori che palpitano. Minuti diventano tempo, spesi come studio l' uno dell' essenza dell' altro.
Ovvie pulsioni e tessuto si tira e si arrotola male. E quel caldo, e quel freddo, e la pelle s' infiamma e si scioglie, come l' uno che morde, come l' altro che lascia il terreno per trovarsi in un' estasi muta. Crudo racconto di notti annoiate, di coppie svogliate e di mani che frugano vuote. Cruda istantanea di un risveglio confuso, di una bolgia che infiamma e rovina, volontà che d' un tratto si china. Poi resta il piacere.

All Right Reserved - Roberto De Sanctis

Nessun commento:

Posta un commento