05/02/16

IL vero nemico dell' istinto.




         Misera oscenità il tentativo di cospargere di raziocinio le intensità dinamiche di un assoluto incontrollabile istinto dentro delle mura blindate entro le quali tutto e' nullo e tutto quello che rimane si lega a tutto il resto. Pareti che stringono impedendo alla frenesia dell' agire di diffondersi, di dilatarsi intorno oltre il confine di ciò che e' coscienzioso e conveniente. Abbattuto il muro del "non posso", del "non si fa", naviga fra le esplosioni piroclastiche di una vera fiamma comportamentale che lo avvolge e che lo schianta verso recondite non ipocrite volontà. Acidi lo assalgono e ne mangiano la pelle e gli organi, mentre scintille e schiuma termica dissipano ma al tempo stesso sfumano lucidità che sta perdendo. Abomini e fusioni dei suoi mostri asciugano fumando e riesplodendo da potenti geyser, nubi nere che deflagrano rompendosi di un confine lavico incandescente dipingono tragitti lucidi di rosso vivo, immersi nuovamente dentro nuove nuvole di cupa fuliggine e pulviscoli bollenti che li inghiottono.
Abbandonandosi all' "incontrollo" il tutto affiora vero come mai fra gli universi già esplorati. Sciami sismici discrepano pareti dell' Io facendone cadere le facciate sgretolate ed emergendo dagli anfratti. Avverte su se stesso nuove repliche di mondi contenuti e attraversati, dunque il senso del confine si dissipa e anch' esso esplode ritrovandosi dentro un granello fra milioni di una sabbia bianca. A quel punto la mano raccoglie ed il palmo elabora, fra quelle piccole forme geometriche miliardi di piccoli mondi dove a varie intensità si crogiolano voglie e freni inibitori. Per ogni piccolo granello un universo, da atomo a galassia, ad infinito. Si ripete ogni volta l' esplosione dell' incontrollato, abbracciandosi al contempo ai dogmi e a ciò che si decide di dare per scontato.
Pietra miliare i una civiltà che non ci racconta. Individui obbedienti che non sanno cosa possa suscitare vera libertà. Intensità e pressioni liberate fino a giungere alla clessidra del tempo sospeso, dove la sabbia a smesso di precipitare e dove eruttano in maniera copiosa i vulcani che non smette di guardare. Li osserva attonito come fossero un qualcosa di vicino, quasi gli indicassero la strada. Liberano le camere magmatiche come libera un uomo la follia. Se conservate esplodono con più ferocia e le nebulose bollenti le fanno assomigliare a buchi neri. Antimateria quell' attimo dall' esplosione, e silenzio dopo l' intenso sfogo. Cos' e' se non ciò che ci accade se la ferocia assale anche noi? Lui sa. Adesso ricorda bene.
Il sangue ha trascorso millenni appiattendosi sulle pareti strette di una comunità che non combatte più nemmeno per se stessa. Adesso un nuovo oblio che giunge all' orizzonte sta liberando alcune molecole da questa strana gabbia di vernici che stanno cadendo. Una esplosione nuova, ma al contempo la più antica lettura dell' essere da quando esiste il tempo e i suoi primordi, indica strade nuove che non si ha il coraggio ancora di percorrere. Ma vede, e vedono anche altri. Arrampicati su rami di colori esposti al vento stanno scendendo fra le foglie secche di questo vergognoso raziocinio. La ferocia dormiente ha gli occhi socchiusi e questa nuova rabbiosa coscienza attraversa il granello di sabbia come stesse risucchiando l' intero cielo. Le pareti assomigliano a catene, ma la Natura ed il tempo sospeso le aggrediscono in un modo tale che nemmeno il metallo o il cemento possano incontrare nemici apparenti che compaiono da quegli anfratti.
Livida miopia di un universo dove cecità lo nutre. Il buio eterno usato come catapulta e munizione l' ovvio. Il risveglio delle coscienze passa necessariamente dalla rottura degli spazi preconcetti e dall' abbandono di quei dogmi tanto cari ai costruttori di pareti. Il vero nemico dell' istinto molte volte non e' il raziocinio, ma la buona educazione e un' insensato cedimento a una mendace tenacia nel non comprendere le cose.
Chiudere gli occhi e tacere. Si sente ancora l' eco di esplosioni gravi e piroclastiche eruzioni. Quello che accade dopo e' solo attendere che la Natura riprenda il proprio corso.



Roberto De Sanctis - All Rights Reserved

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