09/12/15

Cordoglio.




       Abilità intrinseca racchiusa dentro un ego semisordo e' l' amore. Non ne vuol sentire, e adopera sapientemente le sinapsi per produrre nebula che non ascolti o che non veda, se non all' infuori di quanto prodotto sulle lame di un' aspettativa destinata ad essere comprata a poco prezzo dalla delusione. Pareti di ovvietà e ricci capricci si aggrovigliano fra il fato e la ragione, curve di atone espressioni musicali si concentrano su quelle curve mute, mentre istinti e possibilità si mescolano dentro quell' idea che come sogno giunge a destabilizzare, quando non arrivano a distruggere.
Ripide e salate delusioni bruciano le carni nell' assolvere al primario compito dell' illusione. Cinta attraverso i fendenti di un cilicio colmo di libertà che si rapprende come fosse carne esposta al sole per intere settimane, così le sue pulsioni ed i suoi battiti rifriggono allentandosi al veloce correre del plasma ed avvertendo tutti i tratti di un percorso già denunzia di un malcapitato schiavo delle sue emozioni false.
Come sindone madida riespone, e come cencio immacolato e lacero si oppone, mentre nelle falangi racchiude dolorosa quella sica del suo egocentrico equinozio di pressioni, ed abbandona le mentite spoglie entro maschere di sale e vetro che lo fanno assomigliare ai centomila dentro il doloroso passo sopra il solco della presa di coscienza. Argini, e blanda corrente, assurgere al livello superiore dove tutto e' nulla, ed in quel nulla furibondo grida. Metalliche bollenti verità si lasciano attraversare mentre le sue idee riaffiorano nutrendosi delle sue instancabili meningi il prodotto. Carsiche come porose immagini, riflettono dentro quegli antri bui di cupa mente il suo intero ricordo, fatto di sagome e disegni, di anfratti polverosi e schemi abbandonati e rotti.
Un sigillo tuona come effige e scaglia verso il basso ruvide reazioni, che in pochi istanti disgelano quell' emozione esplosa dentro un viottolo di seta e raso, che come lingua corre lungo il perimetro di quella fiamma che ribolle. Simboli e sensazionali percezioni si diffondono entro le false idee per ridipingere il contesto dentro cavernose intensità latenti. Inerte resta il piano che alla vista continua ad offrirsi, e spento, e immobile, groviglio di schiumose sagome recondite fuoriescono per dilatarsi altrove. Alveari di secolari oscene voluttà come un aliante si sollevano per poi trovarsi nuovamente a perdersi dentro confini immacolati di tessuto candido, che agli occhi di chi osserva appare ancora fregio di un' idea con varie corde a misurare le sue varie pile di desiderosi piani.
Livelli, altro che livelli, come pagine sfogliate e come sangue che pulsa. Sgravano le nebulose essenze per accarezzarne testa e coda in un offrirsi soffice dentro gli opuscoli di un divagante senno. Raccontano di fiere e crimini commessi, di duelli e di scontri fra creature alate, ma anche nel terreno affonda l' unghie, fino a scavare soverchiando il piano di un costrutto intonso che va lacerandosi. Cingoli e mutanti vanità frapposte fra lo scandire di un esatto istante in un granello di clessidra e rovinose capovolte fra le scene di un selvaggio vorticoso anfratto che si placa dentro un' iride di vetro. Somme razionalità si riabbandonano all' oblio di quel disordinato esistere che insegue senza liberare un attimo di lui come si pensa e naufragare dentro l' anima di idee ispessite che come tomo di un buon libro si raccoglie fra le file di carnosi impulsi.


Roberto De Sanctis - All Rights Reserved

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