24/07/16

Il Silenzio che si Racconta.



       Questo scritto va alla frazione di Piedimordenti, Comune di Borbona, Rieti.

Ma va soprattutto ad alcune persone che già da molto tempo ho modo di apprezzare e che si prodigano spesso per la mia felicità e per quella di un nutrito gruppo di miei amici.

Amo la vita semplice, e allo stesso modo rifiuto sovrastrutture, finzione e tutto ciò che della vita e del viver comune non e' nucleo.

Massima espressione di Libertà, come questo dipinto di pastelli dai confini di un immaginario ampissimo e denso, dove un incontro dell' essenziale, del basico, finisce per mescolare gli elementi tutti insieme. 




IL SILENZIO CHE SI RACCONTA

E' come un orto di cartapesta
Questi terreni, quì a Piedimordenti
Dentro un ricordo che come pastelli
Disegna curve discese dai monti

Se poi e' l' inchiostro che tinge la mano
A ricordarci la traccia che scorre
Placido passa da sempre il Velino
Modella scene, anzi le vuole imporre

Intima passa e n' e' testimone
Cambia, accarezza, poi scivola a valle
Gelida e' l' acqua ed e' il bene comune
Corre, si stringe, va via come un folle

Ora e' lo sguardo che fissa un pensiero
Ritto si posa su un volto segnato
Racconta un viso che non sembra vero
Parla di un tempo che se n' e' andato

Raggruma gocce che poi fa matassa
Come se un filo le tenesse insieme
Passa la vita che pare melassa
Sciolta in un tempo che non le conviene

Osserva il tempo e lo guarda negli occhi
Dentro lo aspettano rughe e un signore
Ecco che adesso memoria riaffiora
Nei pochi istanti racchiudono ore

Brilla scintilla di quel caldo fuoco
Legna che arde riscalda la fiamma
Piedimordenti ha dipinto per gioco
Ma adesso a bruciare e' il mio cuore che affanna

Resta a diffondersi un fumo di brace
Varca il confine come fosse un cancello
Passa un cinghiale poi plana un rapace
Di un bel disegno ora il cielo e' mantello



Roberto De Sanctis - All Rights Reserved


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