LE
CASUALITA' DI UN CAMPIONATO NON BELLO
(ovvero
tutti i limiti della Serie A ORFEI)
Il
rapporto di questo sciagurato anno fra gli arbitri e la S.S. Lazio è
stato abbastanza noioso, così, tanto per usare un eufemismo.
Diciamo
che la Lazio, suo malgrado, si ritrova a dover combattere per una
misera terza posizione quando, per valori espressi in campo, ha
ampiamente dimostrato di essere inferiore soltanto al Napoli.
E'
pertanto osservando attentamente l'operato degli arbitri in questa
stagione (più delle precedenti, ma forse soltanto per il VAR,
comunque spesso accomodate...) che quelle che sembravano casualità
da un certo punto in poi sono iniziate a diventare uno SCHEMA.
Ed
io questo schema voglio provare a raccontarlo.
Delle
partite giocate dalla Lazio, vinte e perse, quest'anno, in ben dieci
occasioni sono accadute delle strane cose.
Era
il primo di Ottobre quando una roboante reazione della Lazio
cancellava quanto accaduto sul campo contro il Sassuolo nel primo
tempo.
La
compagine capitolina schiantava il Sassuolo per 6 reti ad 1, ma
nonostante il risultato del campo, qualcosa già non andò in quel
frangente.
LAZIO-SASSUOLO
Arbitro
FABIO MARESCA
Quarto
Uomo SACCHI
Var
GUIDA
Ass.Var
SAIA
Con
il campionato appena alla settima giornata, una Lazio che aveva fino
ad allora perso punti solo all'esordio con la Spal ed in casa col
Napoli rischiava nel primo tempo di veder vanificato il lavoro
svolto, ma poi nella ripresa era riuscita ad invertire il trend.
Il
rumore fatto suscitò qualche conseguenza, e la Lazio fu così
lasciata in pace fino a quando, in prossimità della stracittadina,
tutto riprese in maniera prepotente.
Casualmente
prepotente?
In
Curva Maestrelli per un turno di squalifica che i tifosi stavano
scontando per RAZZISMO, alcuni fans biancocelesti attaccarono sulle
vetrate degli adesivi che fecero gridare allo scandalo.
Risultato?
Eco enorme, con tanto di corone di fiori gettate nel fiume,
dichiarazioni di circostanza e severe prese di posizione. No,
qualcosa non quadrava davvero, si era andato a toccare qualcosa di
così pesante o quel qualcosa doveva occorrere da pretesto per
controllare un mercato che, il Calcio, stava svelando tutti i limiti
dei clubs amici al cospetto di chi invece sul campo iniziava a
macinare...?
Sta
di fatto che, con una classifica in cui la Lazio si stava avvicinando
alla stracittadina con 4 punti di vantaggio, il Signor Luca Banti di
Livorno pensò bene di anticipare la prova per la praticabilità del
campo dell'Olimpico alle 15.40 invece delle 16.00.
Il
caso vuole che proprio alle 15.40, mentre il giudice di gara entra in
campo, smetta di piovere, e con buona pace degli astanti, giunti da
Roma ma una trentina di ragazzi giunti anche dal Friuli, dovrà
prendere atto di una frettolosa sospensione benché poi non pioverà
più, anzi, ci sarà tempo per essere scaldati da un timido sole.
Roma
corsara a Firenze, Lazio partita sospesa. Ci si affaccia alla
stracittadina con un solo punto di vantaggio per i biancocelesti. E'
il cinque di Novembre, prima di una sosta che sancirà l'assenza
della Nazionale di Giampiero Ventura dal Mondiale di Calcio (seconda
volta nella storia dopo il 1958) dove nelle due partite contro la
Svezia si assisterà ad una gestione degli atleti abbastanza anomala.
LAZIO-UDINESE
Arbitro
LUCA BANTI
Quarto
Uomo NASCA
Var
GUIDA
Ass.Var
COSTANZO
Tornando
all'impegno della Nazionale contro la Svezia, dei quattro tesserati
presenti per i due clubs capitolini (due per parte), i due atleti
della Lazio giocheranno tutti i centottanta minuti, mentre i due
dell'altra compagine faranno staffetta, addirittura offrendo, nella
partita di ritorno, un siparietto isterico con tanto di rifiuto
sull'invito ad entrare del tecnico.
Si
giunge così alla mattina del diciotto Novembre, giorno in cui, dopo
tante polemiche per gli adesivi e con due giocatori chiave
stanchissimi per la sei giorni nazionale, ci si approssima al derby.
La
partita inizia e la Lazio non è affatto brillante, ma comunque
sembra poter controllare una Roma che non fa molto per rendersi
pericolosa.
L'inerzia
del match viene rotta poco dopo l'inizio del secondo tempo da un
fallo non fallo di Bastos su Kolarov che, complice la sciolina messa
sotto gli scarpini, si adagia sul terreno dell'area di rigore
laziale.
L'arbitro
non esita un secondo: è rigore.
Anche
in TV il replay verrà mostrato solo una volta, ed in modo abbastanza
frettoloso, come se volessero nascondere la marachella. Solo due
giorni dopo emergerà che il contatto fra i due è inesistente, ma il
referto arbitrale ha già parlato ed è ormai troppo tardi per
avanzare pretese.
La
Roma va in vantaggio così, pochi minuti dopo l'inizio della seconda
parte dell'incontro. Inerzia spostata e, con la Roma che gioca sul
velluto e la Lazio che adesso deve fare la partita, un gran tiro da
fuori area del giocatore belga Naingolaan, sul quale l'estremo
difensore Strakosha sembra abbastanza morbido, dopo una manciata di
minuti fa due a zero.
Varrà
poco il rigore di Immobile su mano del difensore Manolas. La Var
stavolta interviene prontamente ed occorrono ben due minuti e mezzo
per accertare il tocco, netto.
La
sensazione in quel frangente è che invece di accertare il tocco si
stia cercando qualche cavillo o pseudo irregolarità per poter
annullare, ma tant'è...
ROMA-LAZIO
Arbitro
GIANLUCA ROCCHI
Quarto
Uomo DAMATO
Var
IRRATI
Ass.Var
VUOTO
Settimana
successiva al derby. La Lazio subisce il temporaneo sorpasso della
Roma e d'incanto la questione adesivi si sgonfia. La Comunità
ebraica non ritiene così offensivi i medesimi adesivi riproposti
stavolta dalla controparte verso i laziali, ed il dubbio che tutto il
rumore fatto non sia stato effettivamente per la mancanza di rispetto
in sé del gesto ma pre-ordinata affinché le cose andassero come
dovevano andare viene a più di qualcuno.
Ecco
scendere all'Olimpico la Fiorentina. Ad arbitrare è Davide Massa di
Imperia, che con la Lazio in vantaggio per una rete a zero non solo
non vede un rigore su Parolo in area viola, ma ritiene di non doversi
nemmeno avvalere del Var. Var che invece è necessario per dirimere
un contatto in area laziale fra il giocatore biancoceleste Caicedo ed
un difensore viola.
Var
corregge. Rigore per la Fiorentina. Pareggio. Due punti in meno per
la Lazio ed il Direttore Sportivo Tare che interviene ferocemente a
fine partita sul campo per chiedere lumi sull'accaduto all'arbitro.
Per questo scatteranno deferimento per il dirigente ed una multa
salata alla società
LAZIO-FIORENTINA
Arbitro
DAVIDE MASSA
Quarto
Uomo GHERSINI
Var
FABBRI
Ass.Var
LONGO
Segue
un'altra settimana di veleni dove la Lazio grida all'ingiustizia e
dove si ha la netta sensazione che qualcosa voglia frenare la corsa
dei capitolini.
All'orizzonte
un Sampdoria-Lazio molto difficile da giocare a Marassi, ed una
designazione, l'ennesima, di un arbitro che non gode di molti
estimatori (per la verità tutta la sua famiglia) in quel di Roma,
sponda biancoceleste: Paolo Silvio Mazzoleni.
Inizia
il match, tutto bene. Le squadre si affrontano a viso aperto, e la
Samp va in vantaggio. La Lazio gioca male, ma due invenzioni del
fenomeno Sergej danno il là al pareggio e, in zona cesarini, al gol
del vantaggio di Caicedo.
La
Lazio espugna Marassi, un campo molto difficile, peccato però che
questa vittoria sia macchiata da una svista arbitrale del signor
Mazzoleni, dei suoi tre assistenti e dei due addetti al Var. Sembra
che questa tecnologia non aiuti o non voglia essere presa in
considerazione per tutti, comunque non vede un netto fallo di mano in
area doriana, quello che sarebbe stato un rigore per la Lazio.
SAMPDORIA-LAZIO
Arbitro
PAOLO SILVIO MAZZOLENI
Quarto
Uomo MANGANIELLO
Var
GIACOMELLI
Ass.Var
VUOTO
Altre
polemiche. Il campionato di passione della Lazio sembra non finire
più. Il rapporto ormai logoro fra la società capitolina e l'AIA
appare assai nervoso. La settimana non riporta serenità, ed il Var
che a Genova non vede il lapalissiano fallo di mano del giocatore
doriano in area viene addirittura designato per la partita successiva
della Lazio, che i biancocelesti dovranno giocare contro il Torino
all'Olimpico.
La
Santa Barbara che fa esplodere definitivamente tutto. Quanto accade
all'Olimpico quell'undici Dicembre non si può definire nemmeno più
Calcio.
L'arbitro
Paolo Giacomelli, che ha un profilo social che il suo ruolo super
partes imporrebbe di non avere, nel quale appare ritratto con l'ex
capitano giallorosso Totti ed in alcune foto al mare che denotano un
certo ego, distrugge definitivamente le velleità laziali di
contendere per i piani più alti della classifica.
Non
solo non concede un rigore per un tocco di mano di un giocatore del
Toro nella sua area (episodio identico alla settimana precedente), ma
sulle successive proteste del calciatore Immobile, che contende al
difensore del Torino Burdisso il pallone e il noioso reiterarsi di
simili situazioni, lo espelle, lasciando una Lazio già stanca e
nervosa in balia delle ripartenze di un Torino che, grazie alla
superiorità numerica e alle svista dell'arbitro e le mancate
segnalazioni dei suoi assistenti, ottiene il bottino pieno.
La
reazione della società romana è tutta nelle parole del responsabile
della comunicazione Arturo Diaconale stavolta. Sono parole dure,
mirate, che puntano a denunciare un qualcosa, forse un disegno contro
la società capitolina che “se non deve competere per le zone alte
della classifica, venga detto e ci si regola di conseguenza”.
Tifosi
impazziti. Oltre trecento persone attendono fuori dalla carraia della
Tribuna Monte Mario l'uscita della quaterna arbitrale, ma un intero
plotone di poliziotti in tenuta antisommossa è pronto per tutelare
l'incolumità dei giudici, anche se appare evidente da quel
pomeriggio che la Serie A “non è uguale per tutti”.
LAZIO-TORINO
Arbitro
PAOLO GIACOMELLI
Quarto
Uomo CHIFFI
Var
DI BELLO
Ass.Var
CARBONE
Una
straordinaria partita della Lazio a Bergamo segue allo schifo visto
contro il Torino a causa di arbitri in malafede. Un pirotecnico tre a
tre in quello che un tempo era chiamato Brumana, dove le due squadre
si affrontano a viso aperto e dove l'arbitro, finalmente, ha la
capacità di restare a guardare sanzionando solo quello che va
sanzionato, senza farsi prendere da un assurdo e decisamente consueto
protagonismo.
Nella
settimana pre-natalizia all'Olimpico è di scena il Crotone. La Lazio
torna alla vittoria archiviando la pratica nel secondo tempo. Un
importante quattro a zero in campo, cui però fa da contraltare la
notizia del rifiuto da parte della quaterna arbitrale, del consueto
pensiero natalizio fatto dalla Lazio.
Forse
una manifestazione di alcuni mugugni, oppure una presa di posizione.
Insomma, la Lazio defraudata di almeno otto punti dalla classe
arbitrale, e la classe arbitrale che si offende con la Lazio
rifiutando un omaggio natalizio.
Colpevole
in questo, come contro il Torino, il silenzio di un Presidente della
S.S. Lazio che, a differenza dei suoi stipendiati e tesserati
(Inzaghi fa il diavolo a quattro), continua ad incassare senza dire
nulla nei confronti di queste reiterate prepotenze di un potere
oramai neanche più tanto nascosto, come se tutto gli andasse bene.
LAZIO-CROTONE
Arbitro
GIANPAOLO CALVARESE
Quarto
Uomo ABBATTISTA
Var
BANTI
Ass.Var
ILLUZZI
La
Lazio nonostante i vergognosi arbitraggi ricevuti si presenta a
Milano, sponda neroazzurra, con i favori del pronostico.
L'Inter
dopo una partenza lampo sembra stia tirando il fiato. La squadra di
Spalletti non è più quel brillante schiacciasassi di inizio
stagione e l'Undici romano scende sul prato di San Siro senza alcun
timore reverenziale.
Il
primo tempo è un monologo biancoceleste, così come il secondo.
L'Inter sembra la squadra in trasferta e gioca di rimessa sotto i
colpi della compagine laziale che sembra solo in attesa della buona
occasione per affondare il colpo giusto.
E
l'occasione arriva. L'arbitro Rocchi vede un evidente fallo di mano
in area e, forse complice la svista nel derby del mese precedente,
decreta il calcio di rigore per la Lazio.
E'
un rigore che c'è, il fallo è chiaro e nessuno griderebbe allo
scandalo per una scelta simile, ma il Var stavolta chiama. Il Var
avvisa. Il Var corregge. Nebulosa l'interpretazione dei falli di mano
per gli arbitri con questo nuovo dispositivo tecnologico, fatto sta,
che per la Lazio sono zero su quattro, mentre per altri lidi falli su
azioni da gol, falli di mano, addirittura gol di mano ed un'altra
copiosa serie di sviste e rigori inventati sembra non dar pensieri
ad alcuno.
Quindi
nulla. Niente rigore. Uno zero a zero ed una prestazione impeccabile
per una Lazio stanca ed ormai al giro di boa, anche se con una
partita da recuperare.
INTER-LAZIO
Arbitro
GIANLUCA ROCCHI
Quarto
Uomo ABISSO
Var
DAMATO
Ass.Var
SCHENONE
Non
si possono vincere tutte le partite, ma non se ne dovrebbe toccare
nessuna. La Lazio ci prova comunque, ma la FIGC e l'Associazione
Italiana Arbitri ci stanno riuscendo.
E'
il giro di boa, e la Lazio sale a Ferrara, nella tana della SPAL, per
vendicare i due punti persi all'andata fra le mura domestiche.
La
Lazio marca subito, ma quel simpaticone storico di Tagliavento
concede in modo immediato un rigore alla SPAL che rimette a posto le
cose. Il divario tecnico fra le due squadre è troppo anche per lui,
forse il più bravo di tutti (a toccare le partite sulla base dei
diktat del padrone intendo), fatto sta che Luis Alberto, con una
finta che mette a sedere anche gli spettatori, ed una sontuosa prova
corale spazzano via la SPAL a casa propria regalando alla Lazio altri
tre punti importantissimi che la tengono lì, distrutta dagli
arbitraggi ma lì, indesiderata ma lì, insieme a chi deve arrivare
per forza.
SPAL-LAZIO
Arbitro
PAOLO TAGLIAVENTO
Quarto
Uomo PINZANI
Var
IRRATI
Ass.Var
AURELIANO
Fra
il ventuno ed il ventiquattro Dicembre la Lazio mette altri sei punti
in cascina e torna a far paura. Vengono sconfitte Chievo ed Udinese
ed i biancocelesti si presentano a San Siro forti di una importante
classifica che li vede a distanza siderale dai rossoneri, con ben
quarantasei punti.
Ad
aspettare la Lazio è un trittico di partite davvero insidiose,
contro Milan, Genoa e contro la prima della classe. Il tutto è
farcito dal doppio confronto con i rumeni del FCSB e con la gara di
andata del turno di semifinale di coppa Italia, sempre col Milan.
La
Lazio scende sul campo del Meazza per la seconda volta a distanza di
un mese, ma come da copione accade l'ennesima porcheria. Passi
l'arbitro, che non passa. Passino i suoi assistenti, che non passano.
Passi il quarto uomo, ma non passa nemmeno lui. Gli addetti al Var
non vedono che il giocatore milanista Cutrone segna il gol del
vantaggio con la mano!!!
Quindi
gente che ha a disposizione tecnologia simile all'occhio di falco nel
Tennis ed al TMO nel Rugby, sports nei quali si riesce a capire se
una pallina lanciata a centotrenta chilometri orari tocca o no una
fettuccia di 5 centimetri, o dove si riesce a capire se l'ovale tocca
a terra dentro un dedalo di una quarantina di braccia nerborute, non
riesce ad accorgersi di un gol fatto con la mano su un cross dalla
sinistra.
Va
bene, devo credere questo, ma considerato l'ennesimo errore non
errore (perché voluto), tecnicamente questi due dovrebbero andare a
piantare patate invece di essere gli assistenti del Var (che ricordo,
come gli arbitri hanno dei “rimborsi”).
Una
Lazio comunque sottotono esce dal Meazza sconfitta per uno a uno.
Arbitro della contesa è il signor Irrati.
MILAN-LAZIO
Arbitro
MASSIMILIANO IRRATI
Quarto
Uomo PINZANI
Var
ROCCHI
Ass.Var
DI LIBERATORE
Ecco,
io ora dico, questa è una breve cronostoria di quanto accaduto fino
ad ora nella stagione 2017/2018 della Serie A TIM, che io chiamo
ORFEI perché più simile ad un circo che ad un campionato di Calcio.
Stamattina,
26 Febbraio (Grazie Lulic...non guasta mai...), curioso di vedere
quali designazioni avrà deciso la Lega per l'incontro di ritorno di
coppa Italia, dove la Lazio si gioca comunque una fetta
importantissima della sua stagione “amputata”, attendo fiducioso
la comunicazione on line, e questa puntualmente arriva.
Ad
arbitrare l'incontro di ritorno di coppa Italia di Mercoledì 28,
dopodomani saranno i seguenti arbitri:
LAZIO-MILAN
Arbitro
GIANLUCA ROCCHI
Quarto
Uomo PAOLO TAGLIAVENTO
Var
MASSIMILIANO IRRATI
Ass.Var
PAGANESSI
Qualcuno
mi sa dire cosa devo pensare? Ma ne serve uno bravo bravo, perché
considerati i precedenti di questa stagione, neanche il peggiore
lobotomizzato poteva pensare ad uno staff così competente per
rovinare l'ennesima partita della Lazio.
Ora,
non che io credo che per loro sarà facile, se la dovranno guadagnare
comunque contro la Lazio di quest'anno, ma almeno mi volete dire cosa
cazzo sto guardando? Rocchi, Tagliavento e Irrati.
Sei
dei dieci punti mancanti alla Lazio quest'anno sono opera di questi
signori.
La
semifinale la fate giocare ai giocatori oppure a decidere sono loro?
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